venerdì 11 dicembre 2015

Quando una sperimentazione diventa riflessione: il catalogo

Ricordate quando vi ho parlato della sperimentazione dei segni?
A sperimentazione terminata la situazione è più o meno così.


Montagne di fogli nei quali i bambini hanno provato e scoperto in quanti modi si può usare una biro, o un tratto pen, o un pennello. 
Munari ci dice: « la sperimentazione non deve essere finalizzata, caso mai si finalizzeranno i risultati ». 
Quindi, come possiamo andare avanti?
Ci sono molti modi in cui un Laboratorio Metodo Bruno Munari® può continuare. 
Uno di questi modi è quello di costruire un catalogo. 

Il catalogo è "un elenco sistematico e ordinato di più oggetti della stessa specie (...) ».
Abbiamo sicuramente almeno due o tre cataloghi in casa, guardiamoci intorno. Da quello del negozio di arredamento, a quello dei giocattoli sul quale i bambini indicano i regali che vorrebbero per Natale. La famosa ditta di mobili Ikea lo ha distribuito porta a porta per anni, prima di diventare più al passo con i tempi (in termini di ecologia, di risparmio e di internet) e renderlo fruibile dal sito. La casa editrice Topipittori nel 2008 ha inventato un "Catologone" che è uno strumento di analisi e di lettura dei titoli che ogni anno propone. Negli anni successivi altre case editrici come Babalibri, Beisler, la Margherita Edizioni, Terre di Mezzo, Lo Stampatello, Panini si sono uniti in questo progetto dando vita ad uno strumento, sempre denominato "Catalogone" importantissimo per chiunque, dal bibliotecario al genitore, dal giornalista allo studioso,  voglia conoscere i libri illustrati. Questa meraviglia delle meraviglie è scaricabile gratuitamente

Catalogo Ikea, un vecchio catalogo di treni, Copertina di un Catalogo dei Topipittori e il catalogo dell'imbianchino!

Ma cosa vuol dire fare un catalogo con delle sperimentazioni realizzate in un Laboratorio Metodo Bruno Munari® ?
Significa prima di tutto rendere il bambino sensibile al concetto di catalogazione. Cosa vuol dire catalogare? Come si fa?
Dobbiamo attuare una scelta, darci un criterio per catalogare. 
Quali metodi di catalogazione conosciamo? 
Se pensiamo ad una biblioteca, come possono essere catalogati i libri?



Per autore, per genere, per ordine alfabetico, per lingua nella quale sono stati scritti. 
Nelle librerie per bambini li troviamo divisi per età, per temi, per autore, per illustratore. 

Fare un catalogo significa riguardare le proprie opere e attuare una riflessione su di esse. Come ho fatto a fare questo? Questo segno che strumento lo avrà fatto? Cosa mi piace e cosa no?
A questo punto i bambini sono liberi di trovare il loro criterio di catalogazione e di iniziare la scelta. Sono liberi di decidere cosa mettere sul catalogo e come farlo. 
Diventano i grafici e gli editori di sé stessi, scegliendo come comporre e come ordinare le loro opere. 

E' sorprendente vederli fare, ritagliare, disporre, ideare, sistemare, pensare, ripensare.
E' sempre chiarissimo il filo logico che seguono e quello che poi ti spiegano e ti raccontano.  

 Il fortissimo senso della composizione che hanno







L'idea che li guida


Catalogo di "cosa mi fa venire in mente" questo segno? Forse una scala? E sotto un mare? 

La loro capacità di scelta 


Catalogo ideato alternando un bianco e un nero

Copertina del catalogo: solo una striscia nera

Composizione della copertina che è scelta e capacità compositiva: un segno al centro, un segno su un angolo


Con i bambini più grandi il catalogo diventa anche uno strumento di conoscenza di diversi tipi di rilegatura e di riflessione sulle diverse forme che un libro può avere





E, infine, con gli adulti il prototipo -perché no?-  per un libro d'artista.






Nessun commento:

Posta un commento